Il nome Fragneto
deriva da "FARNETUM", cioè bosco di farnia, una varietà di quercia
diffusa in passato sul territorio. Le prime notizie storiche fanno risalire
ai nobili Longobardi beneventani la fondazione del "castrum"
o borgo intorno all'anno Mille. Nel 1010 compare l'appellativo "Monteforte"
che diverrà "Monforte"
a partire dal secolo XVII. Accanto a questo primo feudo, nelle antiche
carte viene menzionato un secondo, denominato "Fragneto Rao Pinella"
dal nome del feudatario dell'epoca Rao de Marcia, detto Pinella, da
cui deriva il nome della contrada Rapinella. Nel 1180 Rao donò al monastero
di S. Sofia di Benevento la chiesa di S. Maria con annessi beni, probabilmente
la stessa che trovasi oggi in località Rapinella, ridotta ormai a rudere.
In epoca normanna
(1150-1168) Fragneto Monforte è menzionata spesso nell'elenco
dei feudatari. Nella prima metà del XII secolo apparteneva a Bartolomeo.
Questa famiglia, grazie ad un'accorta politica e a matrimoni mirati,
in epoca angioina riuscì ad ingrandire i propri possedimenti e a conservarli
per più di tre secoli.
Nei secoli XIV
e XV Fragneto Monforte attraversa tragici eventi: prima il terribile
terremoto del 1349, poi l'occupazione degli Aragonesi e la successiva
riconquista da parte degli Angioini, nel corso delle lotte per la successione
al trono di Giovanna II, e ancora il disastroso sisma della "notte
di S.Barbara" del 1456, che distrusse
il borgo dalle fondamenta. Fu ricostruito nello stesso luogo in breve
tempo, ma le sciagure continuarono.
Nel 1460, in periodo
aragonese, Cola II Monforte, signore anche della contea di Termoli,
si ribellò al re Ferdinando I che fece devastare le contee ribelli.
In seguito, con il perdono, le restituì in parte al figlio Angelo
Monforte. Sotto il dominio di Cola II Monforte i feudi raggiunsero
la massima potenza ed estensione. I suoi possedimenti in Capitanata,
in Principato Ultra e in Molise formavano un vero e proprio
stato che andava dal Sannio all'Adriatico, con il diritto di coniare
monete. La sua ribellione al potere centrale era dettata da spirito
di autonomia oltre che da una politica antiaragonese. All'arrivo di
Carlo VIII, re di Francia, su tutte le terre dei Monforte, reintegrati
nel loro pieno possesso dal conte di Valois, viene inalberato il vessillo
francese.
Dopo il fallimento
della spedizione ad opera della Lega Santa, il 2 giugno 1496
Ferdinando II con
i suoi alleati mette a sacco e a fuoco Fragneto tra immense atrocità,
generando il mirabile evento della Madonna della Rondinella.
Si apprende, infatti, da documenti storici, che una rondine poggiatasi
sulla mano del bambino Gesù agitando le ali respinse le fiamme che ormai
avevano divorato interamente la chiesa, la tela raffigurante l'immagine
della Madonna fu così salva. Il quadro oggi è esposto nella chiesa di
Santa Maria la Nova a Napoli.
Con la sconfitta
francese termina il dominio dei Monforte, i cui possedimenti
vengono riconfermati da Federico d'Aragona ad Andrea di Capua, che ottiene
anche il titolo di conte di Campobasso e di Montagano. Nei successivi
90 anni il feudo di Fragneto sarà venduto ben 5 volte.
Nel 1584 entra
in possesso della famiglia Montalto, che nel 1612 riceverà il
titolo di duca di Fragneto e lo conserverà fino all'abolizione
della feudalità. Agli eredi della famiglia Montalto appartiene
oggi il palazzo ducale, ben conservato, grazie ai vari
restauri, tra cui quello operato agli inizi del secolo XVII da Massimo
Montalto, primo duca di Fragneto. Imponente è il portale
del secolo XVIII sulla cui chiave d'arco è impresso lo stemma della
casata con gli emblemi dei Caracciolo.
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